Ray-Ban Meta con Meta AI, recensione dopo un anno di utilizzo intensivo

Nati dalla collaborazione tra Meta e Ray-Ban, uniscono stile classico e funzioni intelligenti, attirando l’interesse di influencer, appassionati e curiosi della tecnologia. Li abbiamo visti ovunque, ma una domanda resta:

Gli occhiali smart Ray-Ban Meta hanno fatto molto parlare di sé nell’ultimo anno.come si comportano davvero dopo un anno di utilizzo quotidiano?

Parliamo di , della , del e delle funzioni aggiunte via software. Ma non mancano anche i difetti: , e riflessioni su cosa ci riserva il futuro. Una panoramica completa, utile per chi già li usa o sta pensando di acquistarli.

In questo articolo raccontiamo cosa è cambiato, cosa funziona e cosa no. in italianoMeta AItraduzione in tempo realericonoscimento visivoautonomia limitata, problemi di costruzione

All’inizio l’assistente vocale funzionava solo in inglese, con qualche trucco. Ora invece è integrato in modo ufficiale, localizzato e pronto all’uso: si attiva con la voce e risponde a domande su meteo, curiosità, luoghi e molto altro.

Da quando Meta AI è arrivata in italiano, l’esperienza d’uso dei Ray-Ban Meta è cambiata sul serio.

Non serve ripetere ogni volta il comando di attivazione: si può continuare a fare domande sull’argomento in corso, proprio come in una vera chiacchierata. È un passo avanti importante per rendere tutto più naturale, soprattutto mentre si cammina o si è in movimento.

La novità più interessante è che l’assistente mantiene il contesto della conversazione.
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