POPUCOM è Split Fiction, Puzzle Bobble e Splatoon messi insieme!

POPUCOM è un titolo ibrido che prende liberamente ispirazione da Puzzle Bobble per la sua componente di incastri e colori, Splatoon per il design, e Split Fiction per l’impostazione esclusivamente cooperativa. Sì, perché POPUCOM non può essere giocato in solitaria.

L’approccio ricorda appunto i titoli di Hazelight, in quanto la modalità storia si può affrontare soltanto in coppia. A questa si affianca una modalità Party, pensata per 3-4 giocatori, ma resta la campagna, giocabile in due, il fulcro dell’esperienza.

L’ispirazione però non cade nell’imitazione, perché gli sviluppatori mostrano di aver assimilato il game design di Nintendo. È un videogioco per tutti, che non si perde in dialoghi ed entra subito nel vivo, uno sparatutto basato sui colori dove ogni giocatore utilizza una tonalità specifica per interagire con l’ambiente, risolvere puzzle e affrontare nemici. La difficoltà si alza solo nell’ultima batteria di livelli, ma offre comunque una sfida stimolante, mai proibitiva.

A prima vista, come detto, POPUCOM potrebbe ricordare Splatoon, ma dietro l’apparenza si cela un sistema di gioco profondamente differente. In Splatoon l’inchiostro serve a dipingere il terreno per muoversi più velocemente e a sopraffare gli avversari. In POPUCOM, invece, il colore diventa risorsa, strumento e chiave di ogni enigma da utilizzare necessariamente in coppia.

Ogni giocatore dispone di due pigmenti distinti, e questi abbinamenti cromatici condizionano ogni aspetto dell’esperienza. Ad esempio, ci si può trovare davanti a nemici che vanno sconfitti componendo una combinazione di tre bolle dello stesso colore, in stile Puzzle Bobble, oppure a sezioni ambientali in cui uno solo dei due giocatori può attraversare una zona contaminata dal proprio colore, mentre l’altro verrebbe eliminato sul colpo e dovrà appunto sfruttare un gadget del compagno per poter superare l’ostacolo, cosa che crea la necessità costante di comunicazione e coordinazione tra i due partecipanti. La meccanica del colore viene adoperata anche per sconfiggere i boss, che vanno affrontati spezzando parti del loro corpo tramite bolle di colore abbinato. 

Tuttavia, buona parte degli enigmi ambientali ruota attorno all’acquisizione di quattro gadget, ottenibili progressivamente nei primi quattro livelli della campagna. Questi strumenti non raggiungono sempre il livello di brillantezza di quelli presenti nei capisaldi del genere, ma riescono comunque a mantenere alta l’attenzione con idee fresche e mai banali, e non mancano degli acuti di eccellenza. Uno di questi gadget, ad esempio, permette al personaggio di trasformarsi in una sfera, un’idea che inizialmente potrebbe ricordare il calamaro di Splatoon, anche se qui la meccanica è molto diversa. Per dire, non si può nemmeno saltare mentre si è in forma sferica, il che limita certi movimenti, e sebbene il salto normale esista in forma umana, la mancanza di uno scatto o di una schivata si fa sentire, soprattutto nei momenti più concitati.

Nonostante queste mancanze, il gioco riesce comunque a stimolare la creatività con soluzioni intelligenti e ben integrate. I gadget, senza entrare troppo nel dettaglio per non rovinarvi la sorpresa, agiscono principalmente sulla fisica o sulla creazione di piattaforme, e richiedono sempre l’interazione cooperativa per funzionare al meglio. 

A differenza di un titolo come Split Fiction, dove ogni personaggio ha abilità differenti e approcci unici che si intrecciano, in POPUCOM entrambi i giocatori condividono quasi sempre le stesse meccaniche. La differenza la fa il tempismo: spesso è necessario che uno dei due agisca prima, per poi lasciare spazio all’altro. Non ci sono ruoli asimmetrici, ma una costante necessità di sincronia per avanzare con successo. Certo, qualche boss è riciclato, così come qualche sezione, ma in linea generale la qualità è molto alta ed il livello di sfida ben calibrato.

Piccola nota: durante il gioco, quando ad esempio vengono forniti dei suggerimenti tramite balloon a schermo, il tempo di visualizzazione dei testi è spesso un po’ troppo breve. Un leggero aumento della durata o una velocità di scorrimento più lenta renderebbe più agevole la lettura.

POPUCOM offre una longevità sorprendente per un titolo dal prezzo budget. La campagna principale si articola in numerosi livelli di varia durata, alcuni più brevi e concisi, altri più estesi, suddivisi da checkpoint che consentono di riprendere senza frustranti perdite di progressione, per un totale che supera le dieci ore. L’alternanza tra tappe veloci e momenti più elaborati contribuisce a mantenere vivo l’interesse e a spezzare la monotonia.

Oltre alla modalità storia, il gioco mette a disposizione una sala giochi che ospita mini-game arcade extra, offrendo un ulteriore spunto di rigiocabilità. Non tutti sono spassosi, ma ce ne sono almeno un paio, uno con le astronavi ed una sorta di Forza 4 reinventato, davvero ben congegnati.

Infine, il sistema di personalizzazione, basato su costumi sbloccabili con una moneta interna, aggiunge un tocco di motivazione in più per esplorare ogni angolo dell’esperienza, insieme ad alcuni adesivi collezionabili che raccontano l’universo. 

Un mondo che, malgrado la palese ispirazione, si distingue per una resa estetica ben curata: lo si nota anche nei più piccolo dei particolari, come le animazioni bizzarre, che emergono in particolare nei boss, i quali, man mano che perdono i loro arti, cambiano modo di camminare. Carini anche i motivetti, nulla di troppo incisivo, ma fanno il loro dovere.

Segnaliamo poi anche la presenza di una modalità Party: si tratta di una componente secondaria rispetto alla campagna principale, che può essere affrontata in 3 o 4 giocatori e propone una serie di piccoli livelli selezionabili da un hub centrale. Queste sfide riprendono e remixano molte delle meccaniche già viste nella storia, offrendo qualche spunto di divertimento extra, ma non rappresentano il cuore dell’esperienza, che resta saldamente ancorato alla modalità cooperativa a due giocatori.

POPUCOM è disponibile solo su PC al prezzo di 17,99€ (con un 10% di sconto extra per chi lo acquista entro il 16 giugno 2025), ma gli sviluppatori hanno annunciato pubblicazioni future su console, ufficializzando PS5. Il prezzo è basso e particolarmente interessante se consideriamo la quantità di contenuti offerti.

Un aspetto da considerare è la necessità di acquistare due copie se si desidera giocare online in co-op da postazioni diverse, poiché non è prevista una meccanica di Friend Pass, come appunto It Takes Two o Split Fiction.

Tuttavia, il costo di 17,99€ lo rende comunque più accessibile di molti titoli analoghi, soprattutto se pianificate sessioni in locale, dove bastano una sola copia.

La chiave per questa recensione è stata fornita da Gryph Frontier e Hypergryph, che non hanno avuto un’anteprima di questo contenuto e non hanno fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi e videogiochi su SmartWorld a questo link.

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