BYD supera Tesla in Europa: è cambiato il re delle auto elettriche?

È successo davvero: ad aprile 2025 BYD ha venduto più auto elettriche di Tesla in Europa. Lo scarto è minimo — poche decine di immatricolazioni — ma il segnale è fortissimo. Non solo perché il mercato europeo è storicamente uno dei più difficili da conquistare, ma anche perché BYD è arrivata qui da appena due anni, mentre Tesla ci lavora da più di un decennio.

Il sorpasso del marchio cinese non è solo una questione di numeri: è il simbolo di un cambiamento profondo nel panorama dell’auto elettrica, dove la rapidità di adattamento e i prezzi competitivi sembrano valere più della notorietà e del vantaggio temporale. E mentre BYD cresce, Tesla rallenta. Ma cosa sta succedendo davvero?

BYD sorpassa Tesla: cosa significa per il mercato europeo delle auto elettriche

Nel mese di aprile 2025, BYD ha immatricolato 7.231 auto elettriche in Europa, contro le 7.165 di Tesla. Pochi numeri di differenza, ma dal valore simbolico enorme: è la prima volta che un costruttore cinese batte Tesla in un mercato così strategico. Il dato diventa ancora più impressionante se si considera che BYD ha iniziato a vendere fuori da Norvegia e Paesi Bassi solo nel 2022. Vale la pena ricordare che Tesla sta inoltre scontando di ben 4.000€ la sua Model 3 e che le consegne della nuova Model Y sono iniziate già a marzo.

La velocità con cui l’azienda cinese ha scalato la classifica è il vero elemento di rottura. In un mercato europeo sempre più competitivo, dove le case tradizionali faticano a mantenere i margini e dove l’offerta elettrica cresce di mese in mese, BYD si è imposta con una formula chiara: prezzi accessibili, tecnologia affidabile e una filiera produttiva quasi tutta interna.

Questo sorpasso segna un possibile punto di svolta: per anni l’auto elettrica in Europa è stata sinonimo di Tesla. Ora, però, la leadership si fa contendere da attori nuovi, capaci di adattarsi in fretta alle regole (e agli incentivi) del Vecchio Continente.

Due strategie a confronto: l’ascesa cinese e il rallentamento di Elon Musk

BYD e Tesla sono mondi opposti che stanno seguendo due traiettorie divergenti. BYD nasce nel 1995 come produttore di batterie ricaricabili, ma è riuscita in poco tempo a costruirsi un’identità solida nel settore automotive. Oggi controlla quasi tutta la catena produttiva: dalle celle delle batterie fino all’assemblaggio finale, passando per motori, elettronica e software. Questo le consente di tagliare i costi, abbassare i prezzi e reagire più velocemente al mercato.

Tesla, invece, sembra aver rallentato. Dopo un 2024 da record, i primi mesi del 2025 raccontano una realtà più complicata: vendite in calo, azione in borsa in discesa e una percezione di incertezza alimentata anche dalle scelte comunicative di Elon Musk, sempre più divisive. Alcuni analisti parlano di stanchezza del brand, altri di una necessità urgente di rinnovare l’offerta, che ormai inizia a mostrare il peso degli anni.

Mentre BYD continua a espandersi in Europa, l’impressione è che Tesla stia cercando di difendere terreno, più che attaccare. La sfida ora si gioca su prezzi più accessibili, produzione localizzata e un ecosistema digitale che sappia integrarsi con le nuove abitudini di mobilità. Su questo terreno, i marchi cinesi partono con un vantaggio difficile da ignorare. Chissà però che la spinta di Tesla sulla guida autonoma in Europa non possa essere un buon modo per rilanciarsi dove la concorrenza è ancora indietro.

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