Il gioco che poteva essere il mio Game of the Year

Chip ‘n Clawz vs. The Brainioids ha una formula originale, sebbene dentro di lui vi sia qualche spasmo di altre produzioni, come giusto che sia. Personalmente mi ha ricordato Ratchet & Clank: Q-Force su PlayStation 3, lo spin-off tower defense di Insomniac Games, e, in parte, anche titoli come Dungeon Defenders o Orcs Must Die. Eppure, la miscela che propone questo gioco ha una sua peculiarità che lo rende immediatamente riconoscibile e con un potenziale enorme.

Il concetto di base è semplice: guidate uno dei due protagonisti, Chip o Clawz appunto, in missioni che nella maggior parte dei casi hanno un obiettivo chiaro, ossia distruggere la base avversaria. All’inizio della partita la priorità è raccogliere il Brainium, la risorsa principale del gioco. Si può ottenere esplorando la mappa, spesso difesa da creature neutrali, oppure piazzando delle strutture minerarie che la estraggono dai giacimenti, in perfetto stile RTS. Una volta accumulato abbastanza Brainium, si possono costruire edifici che generano unità.

C’è però un passaggio interessante, poiché, per poter realizzare certe strutture, bisogna prima conquistare i cosiddetti Replikon sparsi per la mappa, delle torrette che, una volta attivate, sbloccano la possibilità di produrre una nuova tipologia di unità. Questo costringe il giocatore a muovere attivamente il proprio eroe, ad esplorare, a non rimanere ancorato alla propria base. 

L’esperienza diventa così un mix dinamico di esplorazione, raccolta di risorse, costruzione, azione, risoluzione di piccoli puzzle ambientali e strategia offensiva, fino al momento in cui ci si lancia contro la base centrale nemica. È una formula che sorprende ed è capace di dare identità al gioco sin dalle prime partite, e che soprattutto si interiorizza subito.

A muovere i fili di queste meccaniche c’è poi la parte più dinamica del gameplay. Il giocatore non è mai un semplice osservatore, ma un protagonista attivo perché può saltare, attaccare i nemici corpo a corpo, costruire edifici e sbloccare progressivamente armi da fuoco o addirittura veicoli. Parallelamente, le strutture che si vanno a piazzare producono unità dal ruolo specifico, dai pugili, perfetti per gli scontri ravvicinati, passando ai droni volanti, fino ai tiratori dalla lunga distanza e alle unità d’assalto, per abbattere le strutture nemiche.

La gestione di queste truppe è piuttosto immediata, in quanto le si può muovere manualmente con scorciatoie rapide, oppure adottare una visuale dall’alto, per appunto guidarle in maniera più strategica. L’unione tra action e RTS funziona alla grande, e il gioco la arricchisce missione dopo missione. Ogni livello introduce qualcosa di nuovo: una struttura in più, una meccanica inedita, obiettivi alternativi, fino ad arrivare a boss fight che spezzano il ritmo e mettono alla prova le abilità del giocatore.

Trattasi di un bel mix che, per tutta la sua durata, resta fresco, divertente e coinvolgente. Eppure è qui che si arriva al nodo principale legato alla durata. Se da una parte Chip ‘n Clawz vs. The Brainioids diverte e sorprende sin dal suo tutorial, dall’altra finisce davvero troppo presto, ed è proprio questo il suo più grande limite.

Il problema non è tanto la durata di sole quattro ore (che raddoppiano nel caso vogliate raggiungere il 100% raccogliendo collezionabili e completando le secondarie). Il vero limite è che, dopo un paio di missioni, ci si accorge che lo schema resta sempre lo stesso: accumulare Brainium, costruire più edifici possibili, produrre più unità possibili e lanciarle in massa contro la base nemica. 

La formula non permette veri approcci strategici, anche perché il sistema di controllo limita molto la gestione: si possono muovere solo gruppi interi (tutti i droni, tutti i pugili, ecc.) e non singole unità. Una scelta pensata per l’immediatezza, sia chiaro, che però riduce cosa si può fare sul campo di battaglia, e quindi la profondità.

Un aspetto che mi ha convinto poco, poi, è il sistema di combattimento ravvicinato, troppo elementare e poco rifinito: si riduce spesso ad un button smashing in cui il personaggio si “attacca” magneticamente al bersaglio e bisogna solo premere ripetutamente il tasto azione. Non c’è spazio per schivate o un vero scambio di colpi, in sostanza. 

È chiaro che gli sviluppatori abbiano voluto alleggerire la parte action per concentrare il focus sulle dinamiche strategiche e sulla gestione delle unità, o che, visto i tanti sistemi da gestire, non volevano sovraccaricare ogni componente, e in questo senso il tutto funziona, anche se gli scontri peccano proprio di assortimento. Certo, con l’arrivo delle armi da fuoco la varietà aumenta leggermente, ma anche lì le munizioni sono poche e vanno sempre ricaricate alla base, e il feeling di sparo è piuttosto basilare.

E a livello contenutistico è impossibile non rimanere con un po’ d’amaro in bocca: poche unità, pochi edifici, potenziamenti minimi e poco incisivi, con pochi upgrade permanenti. Niente evoluzioni delle strutture, niente varietà negli eroi (solo due, senza vere personalizzazioni). È un peccato, perché la formula ha un potenziale enorme, che si intravede specialmente in alcune missioni secondarie, come ad esempio quelle che costringono a difendere più basi da ondate di nemici, molto più stimolanti di un paio che abbiamo visto nella campagna.

Il gioco offre anche una modalità cooperativa, locale o online, che arricchisce l’esperienza e con la quale ci siamo divertiti moltissimo. È sicuramente il modo più spassoso per vivere l’avventura, visto che ci si può dividere i compiti. 

A completare il pacchetto c’è persino un PvP due contro due, con mappe ridisegnate ad hoc: un’aggiunta che potrebbe solleticare il palato degli amanti del competitivo, ma che difficilmente avrà lunga vita. Sarebbe stato meglio, forse, concentrare gli sforzi sull’espandere la formula strategica, dando più unità, più possibilità di personalizzazione e un sistema di potenziamenti più profondo. Così com’è, il gioco resta limitato e si ferma poco oltre la superficie.

Chip ‘n Clawz vs. The Brainioids è disponibile nel solo formato digitale su PS5, Xbox Series X|S e PC al prezzo di 29,99€. È possibile giocare in cooperativa online insieme ad un amico con una singola copia grazie al Friend’s Pass, alla stregua dei titoli di Hazelight Studios, come Split Fiction.

Il codice digitale per questa recensione è stato fornito da Arc Games, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.

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