ChatGPT sta cambiando ancora una volta pelle, e lo fa con un’aggiunta importante: l’Agente, una nuova funzione che promette di trasformare l’intelligenza artificiale da semplice assistente conversazionale a vero esecutore di compiti complessi. Dopo il debutto globale, questa novità è finalmente arrivata anche in Italia, portando con sé curiosità, aspettative e qualche dubbio.
L’idea alla base è tanto ambiziosa quanto affascinante: un’IA in grado di agire, non solo rispondere. Navigare sul web, riempire moduli, cercare e confrontare dati da più fonti, perfino fare acquisti online. Ma funziona davvero così bene? E soprattutto: quanto è utile nel nostro contesto europeo, tra vincoli normativi e limiti tecnici?
Cosa può davvero fare ChatGPT Agent
La novità si chiama ChatGPT Agent, ed è il primo passo concreto di OpenAI verso una intelligenza artificiale esecutiva: non più solo risposte testuali, ma azioni reali compiute su Internet e su servizi esterni collegati all’utente. Era già stato lanciato negli USA, ma ora è disponibile anche in Italia.
Attivando la modalità Agente dalle impostazioni del prompt, possiamo chiedere all’IA di navigare autonomamente tra siti web, interagire con moduli online, modificare documenti o organizzare contenuti presi da servizi come Gmail, Google Drive, Google Calendar o OneDrive. L’Agente è anche in grado di estrarre dati da PDF, creare presentazioni automatiche e generare confronti tra fonti diverse recuperate dal web.
Tuttavia, il controllo non è mai completamente nelle mani dell’intelligenza artificiale. In ogni fase sensibile del processo — ad esempio quando deve inserire credenziali o confermare un acquisto — l’Agente ci chiede un intervento diretto, garantendo così una maggiore sicurezza. Anche per questo motivo, ChatGPT non cattura schermate né salva i dati digitati manualmente durante l’interazione.
Messaggi, crediti e automatismi: come funziona l’accesso
L’utilizzo della funzione Agente dipende fortemente dal tipo di abbonamento. Chi ha un piano ChatGPT Plus può usare al massimo 40 messaggi Agent al mese, mentre gli utenti Pro arrivano a 400. Le aziende con piano Team devono invece gestire il sistema con un credito mensile di base (30 task) scalabile.
Ogni operazione compiuta dall’Agente — se utile allo svolgimento del compito — consuma un messaggio. È anche possibile programmare task ricorrenti, con frequenza giornaliera, settimanale o mensile, e monitorarne l’esecuzione in una sezione dedicata.
Limiti, problemi tecnici e privacy: cosa non funziona (ancora)
Per quanto promettente, ChatGPT Agent in Europa arriva con il freno a mano tirato. La funzione è sì disponibile, ma con limitazioni importanti che ne riducono drasticamente la portata rispetto ad altri mercati.
Il problema principale riguarda i connettori, ovvero i collegamenti ai servizi esterni come Gmail, Google Drive o OneDrive. In Italia e in tutta l’area economica europea (inclusi Svizzera e Regno Unito), l’unico connettore disponibile è GitHub. Questo significa che l’agente non potrà, ad esempio, analizzare un file presente nel nostro Google Drive o leggere un’email dal nostro account Gmail, rendendo impossibile una parte consistente delle operazioni promesse.
Tra siti bloccati e funzioni monche: il test sul campo
Nella prova realizzata da DDay, è stato chiesto all’agente di aiutare nell’acquisto di un paio di scarpe sportive per camminate veloci. Il sistema ha provato a cercare offerte online, ma si è scontrato con una serie di ostacoli pratici: blocchi di sicurezza, pagine non compatibili, e-commerce inaccessibili. Amazon, ad esempio, non è stato raggiungibile, e l’agente ha dovuto tentare soluzioni alternative e più semplici.
Il risultato finale è stato influenzato da questi limiti: nella prima simulazione, ha suggerito un modello Adidas, nella seconda — con richiesta esplicita di procedere all’acquisto — ha scelto un modello Skechers, non perché fosse migliore, ma perché era accessibile e acquistabile entro i parametri forniti.
In entrambi i casi, l’agente ha richiesto intervento umano per finalizzare l’operazione, mostrando uno screenshot del punto in cui si era fermato. Tutta la procedura ha richiesto circa 15 minuti, ma l’impressione generale è che l’esperienza sia ancora troppo fragile e limitata per compiti davvero utili nel quotidiano.
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