Abbiamo giocato con una RTX 5080 senza spendere migliaia di euro: la prova di GeForce Now Blackwell RTX

Quasi due anni fa fa avevamo messo alla prova GeForce NOW RTX 4080, il piano più potente del servizio di cloud gaming di NVIDIA. Già allora ci aveva colpito per la capacità di trasformare qualsiasi dispositivo in un PC da gioco di fascia alta, con ray tracing e DLSS disponibili a portata di streaming.

Oggi il servizio compie un nuovo passo avanti con l’arrivo della Blackwell RTX Upgrade: i server Ultimate di GeForce NOW vengono aggiornati con le GPU RTX 5080, aprendo la strada a prestazioni ancora più spinte, una qualità visiva da cinema e un catalogo che supera i 4.500 titoli grazie alla novità dell’Install-to-Play.

Abbiamo provato in anteprima questa evoluzione e vi raccontiamo tutte le novità introdotte dal nuovo upgrade, cosa cambia davvero per gli utenti e quanto il cloud gaming di NVIDIA si avvicini sempre di più a sostituire un PC da gioco tradizionale.

Il cuore del nuovo aggiornamento è l’arrivo delle GPU RTX 5080 Blackwell nei SuperPOD di GeForce NOW. Parliamo di server capaci di raggiungere i 62 TFLOPS di potenza, con prestazioni tre volte superiori a quelle di una PlayStation 5 Pro e quasi tre volte rispetto ai SuperPOD basati su RTX 4080.

Questo salto tecnologico porta con sé tutte le ultime innovazioni NVIDIA dedicate al gaming: DLSS 4 con Multi-Frame Generation, Ray Tracing completo, Ray Reconstruction e la codifica AV1, che riduce fino al 15% il consumo di banda rispetto all’H.265 senza sacrificare qualità. Il risultato è uno streaming che raggiunge risoluzioni fino a 5K a 120 FPS, portando il cloud gaming a livelli mai visti prima.

Non manca l’attenzione al pubblico competitivo. Con l’upgrade Blackwell arrivano nuove modalità eSport: 360 FPS a 1080p e 240 FPS a 1440p, con latenze inferiori ai 30 millisecondi. Una fluidità che, sommata al supporto NVIDIA Reflex nel cloud e al nuovo hardware Rivermax per la gestione diretta dei pacchetti dati, riduce ulteriormente i ritardi percepiti e avvicina l’esperienza a quella di un PC da gaming locale.

Infine, debutta la modalità Cinematic Quality Streaming (CQS), pensata per chi cerca la massima qualità visiva. Grazie al supporto al modello colore YUV 4:4:4, all’HDR a 10 bit e a un bitrate fino a 100 Mbps, i giochi guadagnano fedeltà cromatica, testi più nitidi e una resa più naturale delle scene complesse. Un upgrade che trasforma letteralmente lo streaming in un’esperienza “da sala cinema”.

Fino a oggi il catalogo di GeForce NOW era basato sui cosiddetti giochi Ready-to-Play (R2P): oltre 2.300 titoli già installati sui server, costantemente aggiornati e pronti allo streaming immediato. Con l’upgrade Blackwell debutta però una seconda categoria, gli Install-to-Play (I2P), che cambiano radicalmente le dimensioni della libreria.

I giochi I2P vengono scaricati direttamente da Steam sullo storage cloud tramite tecnologia NVMesh, simulando in tutto e per tutto l’installazione su un PC locale. Questo significa che l’utente può avviare anche titoli non presenti nella lista R2P, portando il totale dei giochi disponibili su GeForce NOW a oltre 4.500. E ogni settimana se ne aggiungono di nuovi, man mano che gli editori scelgono di aderire all’iniziativa (Steamworks Cloud Gaming).

Per gestire queste installazioni, NVIDIA mette a disposizione 100 GB di storage gratuito per sessione (solo per gli utenti Ultimate e Performance), sufficiente per provare diversi titoli, con opzioni a pagamento per chi vuole mantenere installazioni persistenti (fino a 1 TB). È una funzione che raddoppia di fatto il numero di titoli supportati e rende GeForce NOW ancora più vicino all’esperienza di un vero PC gaming, ma senza la necessità di possedere l’hardware.

L’unico appunto che possiamo fare al momento alla funzionalità è che sono davvero pochi i titoli degni di nota presenti tra quelli Install-to-Play, ma qui la colpa, sempre che di colpa si possa parlare, non è certo di NVIDIA. Bisogna aspettare che gli sviluppatori attivino la funzionalità per far sì che il bacino da cui scegliere si ampi ulteriormente.

Quanto costa lo spazio virtuale per usufruire di Install-to-Play?

2,99€ al mese per 200 GB di spazio;
4,99€ al mese per 500 GB di spazio;
7,99€ al mese per 1 TB di spazio.

E visto che ci siamo, facciamo un recap anche sui prezzi del servizio, che ci serviranno tra poco per trarre un po’ di conclusioni. C’è il piano Free (gratuito quindi) che vi mette a disposizione un “Rig di base” con annunci pubblicitari, sessioni di un’ora ed eventuali tempi di coda per entrare nel servizio. Si passa poi al piano Performance con Rig più avanzati, risoluzione massima QHD, sessioni di 6 ore e tempi di coda accorciati a 10,99€ al mese. E se poi si vuole l’esperienza Ultimate (in tutti i sensi) con tutte le novità che il Blackwell Upgrade porterà con sé si parla di 21,99€ al mese.

Il salto al Blackwell RTX porta benefici anche ai dispositivi portatili e alle smart TV. GeForce NOW ora supporta lo streaming a 4K 120 FPS su TV LG compatibili, senza bisogno di hardware aggiuntivo. Su Steam Deck si arriva a 90 FPS, mentre la nuova app nativa su Lenovo Legion Go S consente di giocare fino a 120 FPS collegando un monitor esterno. In questo modo il cloud gaming NVIDIA diventa sempre più versatile, adattandosi a schermi e piattaforme molto diversi.

La qualità del cloud gaming non dipende solo dai server, ma anche dalle reti domestiche. In Italia la situazione sta migliorando rapidamente: secondo l’ultimo report dell’AGCOM, aggiornato a luglio 2025, il 73,40% delle famiglie è raggiunto da connessioni FTTH. È importante sottolineare che “raggiunto” non significa necessariamente avere già la fibra in casa, ma indica che l’infrastruttura è disponibile sul territorio e può essere attivata.

Questo dato fotografa un mercato sempre più favorevole a servizi come GeForce NOW, che fanno dell’alta qualità dello streaming un requisito fondamentale. Con una fibra ottica capace di offrire velocità stabili e latenze ridotte, giocare in cloud diventa non solo possibile, ma anche competitivo rispetto al gaming su PC locale. L’espansione della rete FTTH, quindi, è un tassello essenziale per rendere il Blackwell RTX upgrade davvero fruibile da un pubblico ampio anche in Italia.

E in mobilità? Giusto questa estate sul nostro canale YouTube vi abbiamo proposto una prova alquanto curiosa: battere la Pittrice di Clair Obscur: Expedition 33 con GeForce Now su smartphone usando solo la rete 4G. Se conoscete Clair Obscur potete intuire quanto la cosa possa sembrare quasi “irrealistica”. Se non lo conoscete, non vi rimane che guardare il video per capire di cosa parliamo.

Abbiamo testato GeForce NOW Blackwell RTX su una rete FTTH gigabit, lo scenario ideale per spingere al massimo il servizio. È bene ricordare che, come visto poco sopra, oggi oltre il 73% delle famiglie italiane è raggiunto dalla fibra ottica: un contesto che rende un setup del genere sempre più accessibile. Nel nostro caso eravamo collegati in Wi-Fi al router, quindi senza sfruttare l’intera banda disponibile, ma con una connessione stabile e un ping basso non servono valori estremi di velocità: bastano in teoria 50 Mbps, purché la rete sia costante.

Le prove sono state convincenti. In Overwatch 2, impostando la modalità Performance in full HD a 360 fps, le partite sono scivolate via senza incertezze. Il frame rate non resta sempre inchiodato al massimo, ma non è mai sceso sotto i 300/330 fps: un risultato impressionante, soprattutto considerando che parliamo di un titolo online dove si somma la latenza del server di gioco a quella dello streaming. Con un buon monitor e un PC essenziale, l’esperienza è paragonabile a quella di un desktop di fascia alta.

In DOOM: The Dark Ages abbiamo spinto in modalità Personalizzata, a 4K e 120 fps. Qui l’effetto è stato sorprendente: immagini nitide, fluidità costante e l’uso del Multi Frame Generation delle RTX 5080 che garantisce un rendering interno oltre i 250 fps, adattato allo streaming a 120 fps. In gioco non sembra neanche di essere collegati in cloud. Anche Cyberpunk 2077, provato in QHD, ha confermato la solidità del sistema: qualità grafica elevatissima e reattività costante.

In definitiva, l’esperienza è stata davvero al top. Non sembra di giocare in streaming, e questo è forse il complimento più grande che si possa fare a un servizio come GeForce NOW. Va anche considerato il lato economico: assemblare oggi un PC desktop con una RTX 5080 richiede un investimento tra i 2200 e i 3000 euro, più il costo di un monitor adeguato. L’abbonamento al piano Ultimate costa 21,99 € al mese, circa 260 € all’anno: servirebbero quindi dieci anni di abbonamento per spendere quanto una build con RTX 5080, con il vantaggio che il servizio si aggiorna automaticamente alle nuove GPU NVIDIA, evitando altre spese di upgrade.

Per l’occasione abbiamo provato per la primissima volta Hell is Us, il nuovo Action/Adventure firmato Rogue Factor e Nacon disponibile anche su PC.

È un gioco sensato da provare su GeForce Now per svariati motivi: ha a disposizione tutte le tech NVIDIA utilizzabili con le RTX serie 50 (incluso il Multi Frame Generation), ha requisiti hardware abbastanza “onerosi”, e l’impatto grafico è davvero notevole.

Com’è andata? Semplicemente non sembra nemmeno di giocare in streaming, esattamente come già detto per gli altri casi. Vista la grafica abbiamo scelto la modalità Cinematografica, ovvero quella che mira a riprodurre il gioco in 4K a 60 fps stabili, e per certi versi è stato quasi un errore.

Come vedete dai dati registrati da GeForce NOW in alto a destra, il gioco viene proposto in streaming a 60 fps, ma la realtà dei fatti è che la macchina che lo sta riproducendo (dotata di RTX 5080) lo sta facendo girare a 200 fps, anche grazie all’ausilio del Multi Frame Generation che abbiamo attivato manualmente dalle impostazioni di gioco.

La soluzione? Scegliere la modalità Personalizzata dal menu Esperienza di gioco, selezionare risoluzione 4K e aumentare il frame rate a 120 fps. Sì, non è possibile giocare al frame rate massimo raggiunto dalla scheda video usata, ma bisogna ricordarci che siamo pur sempre in streaming.

E il bello è che il gioco va ben oltre i 200 fps, arrivando anche a 250 fps nei momenti al chiuso, anche durante combattimenti più ricchi di particellari ed effetti. Ecco una gallery di screenshot realizzati in gioco durante una sessione su GeForce Now con tech Blackwell.

Molto probabilmente, se sfidaste qualche amico a capire se si tratta di streaming o meno, non riuscirebbero a rendersene conto, se non forse per qualche leggero input lag su Hell is Us che però sembra dipendere più dalla gioventù del titolo, considerato che non abbiamo sperimentato gli stessi problemi su Overwatch 2 o Cyberpunk 2077. C’è poi da dire che alcuni dei nostri test sono stati effettuati proprio nei momenti in cui NVIDIA sta apportando le modifiche al servizio per abilitare l’aggiornamento NVIDIA Blackwell RTX su GeForce Now.

In ogni caso, se avete letto i nostri calcoli relativi ai costi da sostenere per realizzare una build con RTX 5080 è possibile che vi sia venuto un dubbio: ha ancora senso pagare per hardware fisico quando esistono servizi del genere? Il cloud gaming non ha mai preso piede come speravamo: basta vedere la fine che ha fatto Google Stadia, o lo scarso interesse che c’è nei confronti di Amazon Luna e, in parte, anche Gioco Remoto di Xbox.

Eppure NVIDIA continua a puntarci moltissimo, migliorando costantemente il suo servizio e annunciando continuamente nuovi giochi che supportano GeForce Now, praticamente su base settimanale. Si tratta insomma di una alternativa concreta da prendere in considerazione, alternativa che è accessibile da sempre più dispositivi: smartphone, tablet, laptop, PC e mini PC, smart TV, Steam Deck e simili.

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