Recensione Engwe MapFour N1 Pro: l’ebike in fibra di carbonio che sa di futuro

L’unboxing della Engwe MapFour N1 Pro non si discosta troppo dagli altri modelli dell’azienda e conferma l’approccio pratico di Engwe: la bici infatti arriva parzialmente preassemblata, con gli utensili necessari già inclusi nella confezione. 

Il montaggio richiede di installare la ruota anteriore, montare il manubrio, fissare i pedali e applicare i parafanghi, oltre a collegare la leva del freno al manubrio, cosa non così comune in altre ebike che ci sono capitate tra le mani. 

Nonostante non ci siano grandi sorprese rispetto appunto agli altri modelli Engwe, il telaio leggero in fibra di carbonio rende ogni operazione certamente più agevole, permettendovi di completare il tutto in circa un’ora. Il consiglio è sempre quello di farvi assistere dal video tutorial disponibile sul canale ufficiale.

Un piccolo rammarico: mancano le frecce e la pompetta per gonfiare le ruote, un accessorio che avremmo gradito trovare in un modello di questo livello.

Tipologia: ebike da città
Telaio: Fibra di carbonio
Peso (con batteria): 19 kg
Carico massimo trasportabile: 120 kg
Motore: 250 W Ananda brushless mid-drive
Coppia: 80 Nm
Velocità massima: 25 km/h
Livelli di assistenza: 5
Batteria: 36V 10Ah rimovibile (Li-ion)
Autonomia: 100 km (assistenza 1)
Tempo di ricarica: 1,5-2 ore
Pneumatici: 700x42C con raggi in acciaio
Impermeabilità: IPX5
Portapacchi posteriore: Sì, supporta 25 kg
Freni: Disco idraulico 160 mm anteriore e posteriore
Luci: Faro anteriore + luce posteriore solare
Extra: Fari e display integrati, lucchetto ruota smart, sistema antifurto smart (con GPRS, allarmi, notifiche SOS)

La Engwe MapFour N1 Pro è una ebike urbana che vuole spingersi oltre l’equilibrio tra leggerezza e potenza che già avevamo sperimentato nel modello base. Infatti, con i suoi 19 kg, si posiziona tra la “ultraleggera” N1 Air (15,6 kg) e modelli più pesanti, ma riesce a offrire un salto prestazionale notevole. 

Il telaio in fibra di carbonio sfoggia linee ancora più sinuose rispetto alla sorella minore, con uno slancio futuristico dato dall’assenza del tubo inferiore sotto la sella, che le conferisce un aspetto pulito e distintivo.

Dietro a questo design ci sono un motore da 250 W ed un sensore di coppia da 80 Nm, il doppio di quello montato sulla N1 Air: un valore che, pur non raggiungendo i 100 Nm di altre city ebike più muscolari (come la L20 3.0 Pro), garantisce una spinta immediata e generosa, specie in salita.

La qualità delle finiture è poi impeccabile: la fibra di carbonio è lavorata con estrema precisione, tanto che basta un tocco per percepire la cura nella costruzione. L’unico piccolo neo estetico riguarda la gestione dei cavi frontali, che, di base, pendono un po’ davanti alla striscia LED integrata sul manubrio.

Altro aspetto che desta dubbi è il fatto che non sia possibile regolare la sella senza una chiave: certo, in un’ottica anti-furto è un punto a favore, ma ciò significa che non potrete regolarla al volo.

Per il resto, il sistema di trasmissione comprende freni a disco idraulici ed un cambio Shimano Tourney a 7 velocità, noti per la loro affidabilità e silenziosità in tutte le marce.

La Engwe N1 Pro è un’ebike all’avanguardia, come abbiamo già più volte ribadito, concepita per offrire il meglio sulla piazza, quantomeno sulla carta.

Include infatti un sistema antifurto intelligente con immobilizzatore della pedivella denominato “Smart Lock”, che è una novità per Engwe, insieme alle altre funzioni già viste in altri modelli dell’azienda, come un allarme di movimento, il geofencing per definire zone sicure o ristrette, sblocco tramite PIN/Bluetooth e tracciamento GPRS. Il tutto è reso possibile da una connessione 4G, alimentata da un’ulteriore batteria interna che sarà attiva per circa 4 giorni anche se la batteria principale viene rimossa.

C’è poi un campanello meccanico, ed è piuttosto strano non abbia uno elettronico dedicato, prerogativa di alcune delle bici più costose: si può attivare un suono dall’app denominato “campanello”, ma non è lo stesso di un vero e proprio cicalino come ad esempio nella Fiido C11 Pro.

Vale la pena menzionare la barra LED sul manubrio, personalizzabile via app con effetti RGB. Di sera, questa scia di colore aumenta la visibilità e crea un look affascinante, sebbene sarebbe stato interessante vederla supportare funzioni più smart, come indicatori di direzione sincronizzati con l’app, e magari anche con delle eventuali luci posteriori, limitate al singolo fanale a batteria solare del tutto automatico. Fa inoltre storcere il naso che l’unico modo per accenderli è tramite app.

Belli anche il display e i fari integrati nel manubrio, controllabili tramite un pulsante o ovviamente l’app: dispiace solo per i cavi frontali che abbiamo già menzionato, ma ne parleremo più nel dettaglio nell’esperienza d’uso. Vi è anche una luce posteriore a energia solare, che si accende in automatico quando rileva il buio, ma che purtroppo non è possibile spegnere manualmente.

Ottime le impugnature e i pedali migliorati rispetto ai precedenti modelli, in particolare i secondi offrono una maggiore presa, così come il cavalletto, bello lungo e stabile.

L’app è il classico hub di controllo che, oltre al monitoraggio delle statistiche della bici, come i chilometri percorsi e la velocità media, consente di bloccare e sbloccare la bici, e gestire altri aspetti come, appunto, tutto il discorso relativo al GPRS. 

L’interfaccia riceverà presto un restyling come comunicatoci dall’azienda, cosa che coinciderà con il passaggio a pagamento del servizio di tracciamento della bici (si parla di 39,99€ all’anno, con un periodo di prova di un anno gratuito). Ve ne parliamo meglio nel paragrafo del prezzo.

La modalità di guida della MapFour N1 Pro non si discosta troppo dalla N1 Air. Del resto, il design del telaio crea un effetto di flessione naturale proprio come la precedente, cosa che garantisce una guida in stile mountain bike, fluida e sportiva.

La sella è sufficientemente comoda, più della N1 Air ma meno della L20 3.0 Pro, e come detto è regolabile solo tramite chiave.

Fanno inoltre capolino i soliti cinque livelli di assistenza alla pedalata tra cui scegliere, ed il motore risponde alla grande grazie al sensore di coppia che eroga un massimo di 80 Nm, valore eccezionale che vi consente di affrontare anche le salite urbane senza troppi sforzi.

Pur essendo priva di sistemi dedicati di ammortizzazione, poi, la fibra di carbonio, per sua natura, assorbe le vibrazioni e assicura un’esperienza piuttosto confortevole, almeno nei contesti urbani.

Piccola nota: c’è ovviamente la modalità walk, quella che vi consente di far avanzare la bici a bassa velocità, quando appunto la si vuole portare a mano in zone pedonali o su rampe.

Il display della Engwe MapFour N1 Pro è incastonato nella barra di supporto del manubrio, un dettaglio di design che colpisce per immediata eleganza e pulizia delle linee. Dal punto di vista estetico è davvero raffinato, ma ammetto che l’idea di doverlo riparare o sostituire in caso di danni mi preoccupa un po’. Si tratta precisamente di uno schermo a matrice di LED, non un LCD come le altre bici dell’azienda.

Sul piano pratico, però, si legge benissimo. Le informazioni essenziali, come velocità, chilometri percorsi, livello di assistenza o luci attivate, vengono mostrate in modo chiaro.

Una piccola chicca è l’integrazione con l’app Engwe, poiché, impostando un itinerario sullo smartphone, sul display compariranno le frecce direzionali che vi guidano lungo il percorso, senza dover tenere il cellulare a portata di mano.

Sul lato sinistro troviamo poi in fila verticale il tasto d’accensione e i classici due pulsanti “+” e “-” per l’assistenza, che consentono anche di attivare le luci e la modalità walk con le pressioni prolungate: peccato non avere tasti adibiti per questi scopi.

La pressione combinata di “+” e “-” consente di accedere ad un menù “segreto”, nel quale vi sono una manciata di opzioni, come l’intensità dell’illuminazione dello schermo o l’unità di misura di calcolo della distanza, e pochissimo altro. Senza giri di parole, difficilmente vi sarà utile, perché affiderete tutto all’app.

La batteria da 360 Wh è in linea con quella della variante più economica e offre un’autonomia stimata di 100 km a livello di assistenza 1. Stimiamo che dai nostri test si possano fare circa 65-70 km con la modalità di assistenza impostata quasi sempre a 5: insomma, numeri simili con una potenza maggiore, sintomo che vi è una migliore efficienza.

Mettete in conto che lasciare la batteria collegata e i servizi di GPRS attivi consuma batteria, e nel giro di una decina di giorni vedrete l’autonomia prosciugata anche se non utilizzata.

La ricarica però è eccezionalmente rapida, vista la presenza di un caricatore veloce: in circa un’ora e mezza/due avrete la bici carica e pronta all’uso. Non mancano poi le chiavi (una di scorta) con cui rimuovere la batteria.

Partiamo dal colpo d’occhio che regala non appena la si sfila dalla scatola: il telaio in fibra di carbonio senza tubo inferiore, le linee sinuose e la striscia LED frontale la fanno sembrare un prototipo futuristico. È una bici che dà nell’occhio, che attira lo sguardo e solletica la curiosità di chiunque la veda.

Salendoci in sella per la prima volta, la leggerezza di 19 kg si apprezza immediatamente. La MapFour N1 Pro conserva un’immediatezza tipica delle city‑bike leggere: girate i pedali e la bici risponde con prontezza, per merito di un sensore di coppia da 80 Nm che traduce la vostra pedalata in spinta fluida.

La partenza è sempre dolce ma decisa, e soprattutto, anche senza aiuto di sospensioni meccaniche, la fibra di carbonio stessa assorbe una buona parte delle vibrazioni. Questo permette della N1 Pro di cavarsela anche in percorsi misti: dalle strade lastricate del centro alle vie secondarie con buche e dossi, la guida rimane stabile e silenziosa, senza rumori di componenti che sferragliano.

Gli 80 Nm si fanno sentire soprattutto sulle salite impegnative, laddove la N1 Air arrancava con i suoi 40 Nm. Sulle salite ripide la N1 Pro non raggiunge i livelli muscolari anche di una Engwe LE20 da 100 Nm, ma anche oltre il 10% diventano gestibili senza sforzi eccessivi. Alla fine, dopo diversi giri, ho scoperto di poter spingere la bici fino a 32 km/h in settima marcia, sfruttando al massimo la leggerezza del carbonio. Qualche marcia in più l’avrebbe resa ancora più versatile, ma dobbiamo accontentarci delle classiche sette.

Un altro elemento che spicca è la luce: i fari abbaglianti e anabbaglianti integrati offrono un fascio luminoso potente, perfetto per le uscite serali, ma i cavi pendenti riducono leggermente l’efficacia, un difetto risolvibile con un po’ di cable‑management fai‑da‑te, magari con delle fascette, ma che comunque personalmente faccio fatica a giustificare fino in fondo in un modello così costoso.

Eccezionali invece i freni idraulici Shimano, fantastici nella modulabilità e nella potenza di arresto. Sulle rampe di discesa e nei tornanti stretti, i dischi da 160 mm mordono con precisione. È senz’altro il meglio che Engwe abbia proposto fino ad ora sulle sue bici.

Spostandoci sui discorsi di comfort, la sella offre un accoglienza morbida che contrasta piacevolmente la rigidità del carbonio. Non sarà la maxi‑imbottitura di una L20 3.0 Pro, che preferisco, ma è abbastanza confortevole.

Per quanto riguarda il GPRS e la sicurezza smart, la N1 Pro eredita tutte le funzioni già viste in altri modelli e, come anticipato, ci aggiunge il blocco della pedivella che si attiva pochi secondi dopo lo spegnimento, un deterrente discreto ma efficace contro i furti. L’integrazione con l’app permette, come già sottolineato, di localizzare la bici, ricevere notifiche sul suo stato e monitorare la carica, cosa che personalmente trovo molto utile, un valore aggiunto che si fa apprezzare.

Il prezzo della Engwe MapFour N1 Pro è di 1.999€ con il codice sconto ENGWEV200OFF sul sito ufficiale, nelle colorazioni verde e grigio scuro. Su AliExpress la si trova a circa 1878€ con spedizione europa, una cifra più appetibile, ma che rispecchia la natura premium del prodotto.

Segnaliamo ancora una volta l’obiettivo dell’azienda di rilanciare l’app con nuove funzioni e design nel corso delle prossime settimane. Engwe ci ha comunicato che vorrebbe farlo ad agosto, ma che il tutto potrebbe slittare a seconda dei risultati dei test interni.

La nuova app arriverà con un cambiamento importante sulla formula di monetizzazione del GPRS, che diventerà a pagamento: non appena sarà rilasciata, gli utenti potranno scegliere di attivare i servizi di geofencing e godere del primo anno gratuito, dopodiché il prezzo sarà di circa 39€ all’anno, una cifra ancora da confermare. 

La notizia lascia un po’ d’amaro in bocca, ma resta da vedere se Engwe riuscirà a giustificare la spesa con un’esperienza smart più raffinata.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Engwe, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.

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