Con il prossimo arrivo di iOS 26 col Liquid Glass e della prima Quarterly Platform Release di Android 16, con il Material 3 Expressive, abbiamo deciso di dare un’occhiata allo stato dei lavori attuali, provando la beta 2 dei rispettivi sistemi operativi.
Nel video che trovate qui sopra abbiamo messo a confronto le due interfacce in anteprima, esplorando in profondità le differenze e i punti di contatto. Chiaramente, prima del rilascio ufficiale, previsto indicativamente a settembre per entrambi, potranno esserci dei lievi ritocchi, ma non ci aspettiamo stravolgimenti rispetto alla nuova grafica che è già possibile ammirare in beta. Ma ci sarà davvero tanto da ammirare o è solo fumo negli occhi?
Il nuovo stile di Android nasce come evoluzione del Material You (già Material Design) e promette maggiore coerenza visiva, tante animazioni in più (e più fluide) e una riorganizzazione degli elementi grafici per migliorare l’esperienza d’uso quotidiana.
Dall’altra parte, Apple spinge verso un’estetica molto riconoscibile con effetti vetrosi, sfocature dinamiche e trasparenze che caratterizzano la sua nuova interfaccia chiamata appunto Liquid Glass, che prende ispirazione da quella di Vision OS, il sistema operativo di Vision Pro.
Su Android in particolare però, queste novità non riguardano solo l’aspetto estetico, ma anche la funzionalità delle UI, ad esempio con i toggle ridimensionabili; e anche tutta la parte del feedback aptico, ovvero la vibrazione, si comporta in accordo con quello che succede a schermo.
È un po’ come il completamento di un lungo cammino iniziato anni fa con il Material Design, che era solo un linguaggio grafico: il Material 3 Expressive, almeno su Android, vuole essere qualcosa di più. E usandolo lo si apprezza davvero: da delle semplici immagini non traspare tutto il lavoro che c’è dietro.
È tutto vetro quel che luccica?
Su iOS 26, Apple ha in pratica applicato una skin a quello che è “il vecchio” iOS, rendendo tutto più brillante e levigato: le icone appaiono lucide, quasi smaltate, e nella parte inferiore del display troviamo una dock con un leggero bordo trasparente che cambia in base all’inclinazione del telefono. È un effetto “vetro” difficile da rendere in video, ma estremamente curato.
Prendete per esempio il fatto che ora, con il Liquid Glass, al progressivo abbassamento della tendina delle notifiche quello che c’è sotto viene deformato, come se lo steste guardando attraverso un vetro appunto.
Pensate che, nella prima beta di iOS 26, Apple aveva anche un po’ esagerato con questo effetto vetroso, che aveva reso il centro di controllo meno leggibile. La trasparenza dello sfondo è poi stata corretta nella beta 2, che stiamo provando, a testimonianza di quei “piccoli ritocchi” a cui abbiamo accennato fin da subito.
Eppure è proprio questo “look da tema” che potrebbe non convincere tutti fino in fondo. Allo stato attuale il Liquid Glass sembra un po’ una skin del sistema operativo, che come tale non è detto che piaccia a tutti. Non introduce particolari novità che vadano oltre la grafica, come fa invece il Material 3 Expressive; probabilmente perché a livello di usabilità iOS non ne aveva bisogno. O magari il pubblico lo adorerà all’unisono ed Apple avrà ancora una volta ragione.
Android è sempre… Android
Il Material 3 Expressive ci ha invece sorpreso per l’equilibrio tra forma e sostanza, offrendo un’esperienza d’uso più consistente tra grafica e contenuto. Per molti versi, Android 16 sembra aver colmato quel gap storico di “rifinitura” rispetto a iOS.
Certo, non mancano ancora incongruenze qua e là che, se possibile, adesso stonano ancora di più. Per esempio il comportamento dei quick setting, che in alcuni casi sono dei toggle (cioè pulsanti on / off) mentre in altri casi aprono menu, interfacce o altro ancora. Sono tutti dei bottoni apparentemente uguali ma dal comportamento molto diverso.
Oppure guardate la pagina delle app recenti, lievemente ridisegnata, ma che contiene fin troppi elementi, alcuni dei quali ridondanti.
Anche il “nuovo” schermo diviso è graficamente ben fatto, ma il suo comportamento varia molto di app in app: alcune non gradiscono di essere rimpicciolite e non sempre vengono visualizzate come previsto.
In compenso, per chi adori queste cose, la personalizzazione di sfondo e schermata di blocco è ancora più ricca di opzioni di prima, ad esempio con la possibilità di applicare delle forme sopra il wallpaper. Un piccolo vezzo che non si sposa bene con tutte le immagini, al contrario delle nuove animazioni meteorologiche: simpatiche, ma alla lunga forse un po’ stuccano (ma nessuno ci obbliga ad applicarle).
Palla al centro?
In definitiva, entrambi i sistemi si avvicinano a un’estetica sempre più curata, ma lo fanno con intenzioni molto diverse. iOS punta sull’impatto visivo, Android spinge meno sulla grafica e più su…qualcosa di più.
La diatriba su “chi si sia ispirato a chi” (le impostazioni dei due OS adesso sono quasi identiche, così come le icone nella barra di stato) ha ormai così tante pietre da scagliare, da entrambe le parti, che non ha quasi più senso insistervi troppo. E per la prima volta forse ciascuno potrà semplicemente godersi in pace il suo orticello. Oppure no: ditecelo nei commenti al video su YouTube!
E come faccio a provarle?
Chi volesse provare in prima persona queste novità, può iscriversi al programma beta di Android o a quello di iOS 26, ma è una cosa che sconsigliamo di fare sullo smartphone di tutti i giorni, pena qualche possibile bug / incompatibilità.
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