Guardare film e serie tv gratis su internet, spesso, ha un prezzo. Negli ultimi giorni si è tornati a parlare di Streaming Community, una delle piattaforme pirata più popolari tra gli utenti italiani. Ne avevamo già parlato qui. Le forze dell’ordine hanno messo in campo un’azione per oscurare il popolare sito per guardare film e serie TV gratuitamente. Si è parlato in quella occasione anche della possibilità di multe, ma oggi abbiamo qualche chiarimento in più.
Le risposte arrivano direttamente dall’AgCom, l’autorità che sta guidando la lotta contro la pirateria online. E quello che emerge dall’intervista al commissario AgCom Massimiliano Capitanio da parte di Fanpage è chiaro: le sanzioni per chi guarda contenuti illegali non sono più un’ipotesi teorica. Si parla di multe già previste dalla legge, con importi che possono arrivare a diverse migliaia di euro. Ma come funziona il sistema? E cosa succede davvero se apriamo uno di questi siti?
Chi utilizza siti come Streaming Community rischia sanzioni economiche concrete. Lo ha chiarito l’AgCom: non basta aprire la pagina per incorrere in una multa, ma guardare un contenuto protetto da copyright, per un certo periodo di tempo, è considerato un furto. E se questo comportamento viene rilevato, può partire una procedura sanzionatoria.
Il sistema di monitoraggio è già attivo da tempo. Le autorità possono registrare l’accesso e l’utilizzo illecito di contenuti, soprattutto se il flusso video viene tracciato durante la visione. In passato l’attenzione era focalizzata soprattutto su chi gestiva le piattaforme o utilizzava dispositivi come il “pezzotto” per accedere illegalmente alle partite di calcio. Ora però l’attenzione si sposta anche sugli utenti finali. In parole povere nessun rischio concreto per chi apre il sito web (non potrebbe essere altrimenti), mentre invece lo stesso non si può dire per chi i contenuti poi li fruisce davvero.
Quanto costa essere beccati? La sanzione prevista per la prima violazione è di 154 euro, riducibile a un terzo se si paga subito. Ma in caso di recidiva, la multa sale direttamente a 5.000€, una cifra ben più elevata di quanto molti utenti immaginano.
Una misura che, oltre a punire, vuole anche scoraggiare la diffusione della pirateria e sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi legati all’uso di questi siti: non solo legali, ma anche di sicurezza dei dati personali, visto che si accede a siti il cui scopo non è certo quello della beneficenza.
Un altro aspetto interessante dell’intervista riguarda il fatto che siamo vicini all’utilizzo di Piracy Shield anche per i siti che promuovono lo streaming di film e serie TV e quindi non solo per quanto riguarda le partite di calcio. La legge che è già stata aggiornata, mentre il regolamento deve essere portato in consiglio e lo sarà probabilmente verso la fine di luglio.
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