Horizon S Pro ha un’estetica originale e curata, che lo distingue subito da molti altri proiettori nella stessa fascia.
Non è solo un fatto estetico, che pure vuole la sua parte, perché grazie a delle linee morbide e alla forma compatta sembra più un oggetto d’arredo che un dispositivo da nascondere in un mobile, quanto piuttosto l’unione di design e funzionalità.
Il frontale è pulito, con una mascherina motorizzata che si apre automaticamente all’accensione, proteggendo l’obiettivo quando non è in uso. Un tocco più unico che raro e anche molto pratico, dato che così l’obiettivo è protetto sia da urti che polvere.
La struttura è solida, con materiali ben assemblati e una certa sensazione di robustezza. Sotto la base si trova un supporto integrato che consente la rotazione completa e un’inclinazione verticale fino a 135 gradi.
In poche parole possiamo posizionare il proiettore dove vogliamo all’interno di una stanza e sarà facilissimo orientarlo subito in direzione della parete di proiezione. I suoi automatismi per evitare gli ostacoli e per la regolazione automatica di trapezio e messa a fuoco faranno il resto, come vedremo a breve.
Questo rende facile orientare il proiettore anche verso il soffitto o in posizioni insolite, ma bisogna fare attenzione: non c’è un blocco fisico, quindi basta un piccolo urto per spostare l’allineamento.
La parte inferiore integra una filettatura standard da treppiede, utile per installazioni mobili o semi-fisse. XGIMI propone anche un treppiede proprietario alto circa 70 cm, con base zavorrata e montaggio a vite.
Sotto la sua scocca compatta, l’Horizon S Pro racchiude una dotazione tecnica completa, pensata per offrire una buona esperienza visiva anche senza grandi interventi di configurazione.
Dual Light
Uno degli elementi distintivi è la presenza del sistema Doppia Luce 2.0 (la traduzione italiana scelta è fedele ma suona male), che consente all’utente di scegliere tra due sorgenti luminose diverse:
sorgente LED, più luminosa e stabile
sorgente laser, con un contrasto leggermente superiore e toni più incisivi.
Chiariamo, a scanso di equivoci, che le due modalità non funzionano contemporaneamente, ma possono essere alternate tramite le impostazioni del proiettore in base al tipo di contenuto o allo schermo utilizzato.
La modalità LED è comunque quella più consigliata per l’uso quotidiano, mentre quella laser può essere utile in contesti molto specifici, anche se su certi schermi può generare una leggera dominante o un po’ di rumore visivo, come indicato dalla sua descrizione.
Luminosità e risoluzione
La luminosità è di 1800 lumen ISO, sufficiente per ottenere una buona resa in ambienti oscurati o con luce controllata. Detta altrimenti: in pieno giorno dovrete abbassare le tapparelle, o la luce del sole comprometterà troppo la visione.
La risoluzione 4K è ottenuta tramite pixel shifting, una tecnologia che simula il 4K partendo da un pannello DLP Full HD. Il risultato è comunque molto nitido, con un dettaglio soddisfacente anche su schermi grandi oltre i 100 pollici.
Il supporto a HDR10, HLG e Dolby Vision garantisce una buona gestione dei contenuti ad alta gamma dinamica, rendendo le immagini più ricche e realistiche. Per avere il massimo in tal senso è però necessario essere appunto in un ambiente oscurato e anche impiegare uno schermo ALR.
Automatismi e proiezione
Tra le funzioni più utili, come già accennato, c’è il sistema ISA 5.0, che include messa a fuoco automatica, correzione trapezoidale intelligente e rilevamento degli ostacoli. Basta accendere il proiettore e fa tutto da solo, allineando l’immagine in pochi secondi senza interventi manuali.
Il rapporto di proiezione fisso di 1.2:1 consente di ottenere immagini di grandi dimensioni anche da distanze contenute. Per un’immagine da 100 pollici servono circa 2,6 metri, mentre per 130 pollici ne bastano poco più di 3,5. Non è presente uno zoom ottico, ma quello digitale funziona bene e non degrada visibilmente la qualità dell’immagine, almeno su dimensioni standard.
Un limite da considerare riguarda la correzione trapezoidale: se l’angolo di proiezione è molto spinto, compare inevitabilmente un bordo grigio attorno all’immagine, tanto più grande quanto più inclinata e zoomata (magari per evitare degli ostacoli) è l’immagine. Per mitigare questo fenomeno conviene orientare il proiettore in modo il più possibile perpendicolare alla superficie di proiezione, che è sempre la scelta migliore, sia chiaro. Nell’impossibilità di farlo però, il sistema ISA 5.0 è autentica manna dal cielo.
Il comparto tecnico si completa con la compatibilità 3D attiva, utile per chi ha ancora contenuti di questo tipo, e con una modalità gaming che abbassa la latenza fino a 18 millisecondi tramite HDMI. È un valore più che valido per giocare senza ritardi, anche su titoli veloci o competitivi.
Android TV
La parte software è affidata ad Android TV 11 (non Google TV, anche se l’interfaccia è comunque abbastanza simile), col supporto di un processore ARM Cortex-A55 con GPU Mali-G52, 2 GB di RAM (un po’ risicati) e 32 GB di archiviazione, più che sufficienti a ospitare tutte le app necessarie.
Audio
Sul fronte audio abbiamo 2 speaker da 12W, ma grazie alla porta HDMI eARC presente è possibile collegare facilmente anche soundbar e sistemi esterni. Peccato di porte HDMI ce ne sia solo una. Le altre presenti sono solo due USB-A.
Connettività
Completano il fronte connettività la radio Wi-Fi 5, più che in grado di gestire lo streaming anche ad alto bitrate (fino a circa 50 mbit non abbiamo mai avuto problemi) e il Bluetooth 5.1.
La qualità dell’immagine è uno degli aspetti più sorprendenti dell’XGIMI Horizon S Pro, soprattutto se si considera che non monta un pannello 4K nativo.
Il proiettore sfrutta una tecnologia di pixel shifting per ricostruire un’immagine Ultra HD partendo da un chip Full HD e il risultato è visivamente convincente: i dettagli sono nitidi, i contorni precisi e l’effetto complessivo restituisce un’immagine di livello cinematografico, anche su grandi diagonali. È praticamente impossibile notare la differenza dal divano di casa, non senza un altro proiettore 4K nativo e non senza stare lì a spaccare il capello sui pixel.
Un elemento distintivo è il sistema Dual Light 2.0, che permette all’utente di scegliere manualmente tra una sorgente LED e una laser. Come già sottolineato la modalità LED offre una luminosità più stabile e colori più morbidi, ideale per contenuti generici e uso quotidiano. La modalità laser, invece, punta su un contrasto leggermente superiore e su una resa più incisiva, ma su alcuni schermi può generare una dominante rossastra o un po’ di rumore visivo.
La resa cromatica in entrambe le modalità è comunque eccellente, con un gamut ampio e colori naturali già con le impostazioni predefinite. Ci sono comunque vari preset per l’immagine (standard, film, sport, brillante, soft, personalizzato e potenza elevata) tutti più o meno personalizzabili.
Luminosità, contrasto, saturazione, nitidezza, gamma, temperatura del colore e anche lo spazio colore sono regolabili a piacere, così come la compensazione del movimento, la modalità HDR, il contrasto locale e la riduzione del rumore.
Inoltre XGIMI ha aggiunto una modalità “precisione dei colori di livello professionale“, che regola automaticamente le impostazioni relative a luminosità e colore e i parametri personalizzati delle modalità immagine per ottenere la migliore accuratezza dei colori.
Si vede insomma che c’è stato tanto lavoro da parte di XGIMI anche lato software e questo traspare in ogni aspetto di utilizzo del proiettore.
Il supporto a HDR10, HLG e Dolby Vision contribuisce ad arricchire la gamma dinamica e a rendere le immagini più profonde e dettagliate. Il contrasto nativo non è tra i più elevati, ma il sistema di contrasto dinamico compensa bene nelle scene scure, soprattutto se si utilizza uno schermo adeguato o una parete neutra.
L’autofocus e la nitidezza automatica fanno il loro lavoro con precisione. Il proiettore è pronto in pochi secondi e non richiede regolazioni manuali, se non in casi particolari. Anche se voleste portarlo a casa di un amico, sarete pronti in meno di un minuto.
L’Horizon S Pro utilizza Android TV 11, al momento con patch di novembre 2024, una piattaforma ormai consolidata che rende il proiettore subito in grado di farci vedere i film e le serie TV che preferiamo.
Una volta acceso, ci troviamo davanti a un’interfaccia classica ma ben strutturata, con tutte le app principali subito a portata di mano e poi tante righe con vari contenuti consigliati.
Disney+, YouTube, Prime Video, Apple TV+, Plex: sono tutte presenti e funzionano senza problemi, ma l’interfaccia non è sempre fluida, soprattutto nel passaggio da una sezione all’altra o nello scorrere veloce dei contenuti. Inoltre 2 GB di RAM però non consentono di tenere molte app aperte assieme, tanto che spesso vengono riavviate da capo, passando da una all’altra.
Il vero problema però è l’assenza di Netflix. Questo proiettore di XGIMI non ha infatti la certificazione per il celebre servizio di streaming (ecco forse il perché dell’assenza di Google TV, per il quale Netflix è “obbligatorio”). È possibile installarlo tramite un’app di terze parti consigliata dall’azienda stessa, ma quello che avrete è il Netflix in versione smartphone, navigabile con un puntatore a schermo da muovere col telecomando: non è proprio il massimo!
Nonostante questo limite, Android TV resta uno dei sistemi operativi più pratici per un proiettore. La configurazione iniziale è semplice, grazie al pairing via app Google, e la compatibilità con Google Assistant consente anche la ricerca vocale. Inoltre c’è Chromecast integrato, che una volta o l’altra torna sempre utile.
Chi non fa un uso intensivo di Netflix può benissimo fare tutto con la piattaforma integrata. In alternativa ci vorrà per forza un TV box, meglio se sotto forma di pennina per ragioni di spazio e praticità.
Quando si parla di proiettori, l’audio integrato è quasi sempre un punto debole. Ma l’Horizon S Pro riesce a sorprendere anche su questo fronte, grazie a un sistema firmato Harman Kardon che offre una resa superiore alla media, soprattutto per un dispositivo compatto e all-in-one.
I due altoparlanti frontali da 12 watt ciascuno producono un suono pieno, chiaro e ben bilanciato. I dialoghi sono nitidi, anche a volume medio, e la spazialità è più ampia di quanto ci si possa aspettare da una singola unità.
Non si raggiungono certi bassi troppo profondi, né l’effetto avvolgente di un vero impianto Dolby Atmos, ma per l’uso quotidiano l’audio è più che soddisfacente.
C’è una opzione per normalizzare il volume e due profili audio principali: quello originale Harmank Kardon e quello DTS Virtual:X per chi voglia provare una maggiore spazialità, ma sinceramente il primo ci è sembrato più efficace nella maggior parte delle situazioni (per sfruttare bene il secondo ci vuole un impianto dedicato).
Abbiamo poi i classici profili audio per film, sport e poco altro, che un minimo cambiano l’equalizzazione, anche se ci sarebbe piaciuta un’opzione manuale, che purtroppo sul fronte audio è assente.
Nel complesso comunque XGIMI ha fatto un buon lavoro: senza bisogno di collegare nulla, abbiamo tra le mani un proiettore che suona come molte soundbar di fascia medio-bassa, il che non è scontato.
Naturalmente chi ha già un sistema audio esterno potrà collegarlo tramite HDMI eARC, ma non è una scelta obbligata. L’Horizon S Pro è perfettamente utilizzabile anche da solo, soprattutto per chi non vuole cavi aggiuntivi o configurazioni complesse.
L’XGIMI Horizon S Pro non nasce come proiettore da gaming, ma riesce comunque a cavarsela molto bene anche in questo ambito. Grazie alla modalità gioco dedicata, è possibile ridurre sensibilmente l’input lag, rendendolo adatto anche a titoli veloci e competitivi.
Parliamo di circa 20 millisecondi su sorgente HDMI. Questo significa che giochi come Call of Duty, FIFA o Fortnite diventano perfettamente giocabili, senza ritardi percepibili nei comandi.
C’è però un dettaglio da tenere a mente: per ottenere queste prestazioni, il proiettore disattiva temporaneamente alcune correzioni automatiche, come il keystone o lo zoom digitale. Questo crea dei precisi vincoli di posizionamento, facendo venire meno uno dei punti di forza del proiettore. L’alternativa è giocare con un input lag più alto.
La compensazione del movimento (MEMC) può inoltre essere regolata o disattivata per evitare l’effetto “soap opera”, che a volte tende ad appiattire la fluidità nei giochi più dinamici.
Chi stesse insomma pensando di collegare una console via HDMI, troverà nell’Horizon S Pro una soluzione più che valida, capace di unire reattività e immersività su uno schermo davvero grande.
Se parliamo invece di giocare tramite giochi Android, l’hardware non è esattamente quello ottimale. Al netto del fatto che i giochi disponibili su Android TV sono pochi e datati, ci vorrebbero più RAM e un processore più potente per goderne a pieno. E un po’ lo stesso discorso vale per il cloud gaming: GeForce NoW funziona, ma non è la migliore esperienza che il servizio di NVIDIA possa offrire.
Il telecomando dell’XGIMI Horizon S Pro segue un po’ la filosofia del prodotto: design essenziale, pochi tasti e buoni materiali.
È realizzato in alluminio satinato, con una costruzione solida e un aspetto curato. I tasti sono pochi, ben distanziati, e gestiscono le funzioni principali come volume, navigazione nei menu, selezione sorgente e accesso rapido a Google Assistant.
Funziona via Bluetooth, quindi non serve puntarlo direttamente verso il proiettore, ed è sempre reattivo.
Il telecomando però non è retroilluminato (in pochissimi lo sono, a onor del vero), e ha i tasti ridotti all’osso: se dovessimo collegare un dongle alla porta HDMI potrebbe non essere del tutto sufficiente per controllarlo a pieno, inoltre non sono presenti nemmeno tasti rapidi per le app principali (Prime Video, YouTube, ecc.), cosa che ormai molti telecomandi includono.
L’unico extra che include è un tasto dedicato alla messa a fuoco, che comunque può essere impostata automaticamente all’avvio e allo spostamento, quindi difficilmente c’è bisogno di premerlo.
Nel complesso, è un telecomando funzionale e ben costruito, adatto all’uso quotidiano, ma che avrebbe potuto offrire qualcosa in più per essere davvero all’altezza del dispositivo che accompagna. Si alimenta tramite due batterie AAA, fornite in confezione.
Nella gamma Horizon, l’S Pro si inserisce in una posizione strategica: più avanzato dell’Horizon base, ma meno costoso dei modelli di fascia superiore come Horizon Ultra e Horizon S Max. Questo lo rende una scelta interessante, ma anche fonte di dubbi: conviene risparmiare o puntare più in alto?
Rispetto all’Horizon Ultra, l’S Pro rinuncia a una parte della luminosità (1800 contro 2300 ISO lumen) e a qualche porta in più, come l’ingresso Ethernet e ottico. Inoltre, l’Ultra offre uno zoom ottico, assente sull’S Pro, che dà più libertà nel posizionamento (ma Horizon Ultra non è inclinabile facilmente come l’S Pro). Tuttavia, se l’ambiente è ben oscurato e si può sistemare il proiettore con cura, le differenze nell’uso reale sono minime. La qualità dell’immagine resta comparabile, soprattutto per chi guarda film o serie TV in prima serata.
Il confronto con l’Horizon S Max è ancora più delicato. Il Max è esteticamente identico al Pro, arriva a 3100 ISO lumen, supporta IMAX Enhanced e punta tutto sulle prestazioni in ambienti più luminosi. È il modello da scegliere se si vuole proiettare anche di giorno o in stanze non oscurabili. Ma tutta questa potenza si paga: sia economicamente, sia in termini di gestione termica e dimensioni.
L’Horizon S Pro, invece, è più equilibrato. Costa meno, si installa facilmente, consuma meno energia e fa tutto quello che serve nella maggior parte degli scenari d’uso. Non ha i numeri dell’S Max né la versatilità ottica dell’Ultra, ma siamo sicuri che servano a tutti?
Il sample per questa recensione è stato fornito da XGIMI, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Qui trovate maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld.
L’articolo Recensione XGIMI Horizon S Pro: il proiettore (quasi) perfetto sembra essere il primo su Smartworld.