Una nuova tempesta si profila all’orizzonte per il mercato smartphone, e potrebbe colpire tutti, non solo chi compra negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da diverse fonti internazionali, la possibile introduzione di dazi doganali del 25% da parte del governo americano sui prodotti elettronici provenienti dall’estero potrebbe avere effetti devastanti sui prezzi dei Samsung Galaxy, fino a un +40%.
Il motivo? Samsung (come anche Apple) non ha stabilimenti produttivi negli USA, e buona parte dei dispositivi destinati al mercato globale, inclusi i modelli più venduti delle serie Galaxy S, A, Z Flip e Z Fold, viene realizzata in Vietnam e India. Se i costi aumenteranno negli Stati Uniti, è facile immaginare che anche altrove — Italia inclusa — i listini si adegueranno per bilanciare i margini e le nuove strategie produttive.
La proposta arriva da Donald Trump, che ha rilanciato l’idea di imporre dazi pesanti su tutti gli smartphone prodotti all’estero per incentivare la produzione interna. Samsung è una delle aziende più esposte, avendo zero impianti produttivi su suolo statunitense, a differenza di Apple che almeno si appoggia a partner locali per alcune fasi.
Secondo le stime, i rincari potrebbero toccare il 40% sul prezzo finale, una cifra che renderebbe i Galaxy meno competitivi rispetto all’iPhone, soprattutto nel mercato nordamericano. Ma qui viene il punto: per contenere le perdite, Samsung potrebbe alzare i prezzi anche altrove, così da distribuire meglio l’impatto dei nuovi dazi.
Anche se la misura riguarderebbe solo gli Stati Uniti, gli effetti potrebbero arrivare anche in Europa. Samsung potrebbe decidere di riallocare risorse, modificare la logistica o investire in nuove fabbriche, aumentando così i costi generali di produzione. E quando il costo di costruzione sale, il prezzo finale segue.
Gli analisti temono che i primi dispositivi a risentirne saranno i nuovi Galaxy Z Fold e Z Flip attesi per la fine del 2025, prodotti più costosi e a margini più variabili. Ma anche la fascia media – come i Galaxy A – potrebbe subire ritocchi per compensare gli aumenti altrove.
Al momento non c’è alcuna conferma da parte di Samsung, ma l’eventualità è concreta. E non sarebbe la prima volta che una crisi commerciale americana si riflette anche sui listini europei.
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