Recensione OPPO A5 Pro

La confezione di OPPO A5 Pro 5G è in pieno stile 2025: essenziale. All’interno troviamo lo smartphone, il cavo USB-C, lo spillo per il carrellino SIM e una pellicola protettiva già applicata. Il caricatore, invece, è assente.

OPPO A5 Pro è sorprendentemente solido. Il design piatto e spigoloso richiama da vicino altri modelli OPPO più costosi, come il Reno 13 Pro, e la finitura posteriore in plastica effetto ecopelle è ben realizzata e piacevole al tatto. Disponibile anche in colorazione Olive Green (come quello da noi provato), è uno smartphone che, almeno visivamente, non dà l’impressione di essere “entry-level”.

Ma il vero asso nella manica è la resistenza: certificazioni IP66, IP68, IP69 e standard MIL-STD-810H. Tradotto: resiste a polvere, immersioni, cadute da 1,8 metri e persino a getti d’acqua calda. Non è un rugged, ma ci va vicino. Il peso è di 194 grammi e lo spessore di 7,8 mm lo rende comunque maneggevole. Il lettore di impronte digitali è posizionato sul tasto di accensione e funziona molto bene.

La scheda tecnica è perfettamente coerente con la fascia di prezzo. Abbiamo il processore MediaTek Dimensity 6300, un octa-core da 6 nm affiancato da 8 GB di RAM LPDDR4X e 256 GB di memoria interna UFS 2.2, espandibile con microSD fino a 1 TB.

Le prestazioni sono oneste: buone per navigare, usare social, messaggistica e app leggere. In gaming regge titoli semplici, ma con quelli più pesanti (come Genshin Impact) serve abbassare le pretese. Il sistema gira comunque fluido e senza impuntamenti evidenti. Non male considerando la fascia di prezzo.

La connettività include 5G, Wi-Fi 5, Bluetooth 5.3, NFC, eSIM e supporto dual SIM fisica. Presente anche il GPS a doppia banda. L’audio è stereo e c’è la Ultra Volume Mode che spinge il volume fino al 300%, utile all’aperto. Manca il jack audio.

Il comparto fotografico è essenziale. Sul retro troviamo un sensore principale da 50 megapixel ƒ/1.8 e una fotocamera da 2 megapixel utile solo per l’effetto profondità. Almeno in teoria, nella pratica è praticamente inutile. La fotocamera frontale è da 8 megapixel ƒ/2.0, peccato non ci si sia spinti un po’ oltre.

Di giorno gli scatti sono sufficienti, con buon dettaglio e resa cromatica realistica. Di notte la qualità cala, anche per l’assenza dell’OIS. Il software aiuta con funzioni AI (come AI Eraser o Scene Enhancement), ma non fa miracoli. I video arrivano al 1080p a 60 fps, senza stabilizzazione ottica.

Sufficiente anche la fotocamera frontale, che funziona bene con buona luce e ha qualche filtro AI per migliorare i selfie.

Il pannello è un LCD da 6,67 pollici con risoluzione HD+ (1604 × 720 pixel) e refresh rate a 120 Hz. Peccato per la risoluzione, che nel 2025 inizia a pesare: la definizione non è alta, e si nota. 

C’è però da dire che la luminosità massima raggiunge i 1000 nit, e all’aperto si vede comunque bene. Buono anche l’adattamento al tocco con mani bagnate o guanti. La resa cromatica è onesta per un LCD, anche se non paragonabile a un OLED. In compenso, lo schermo è protetto da Gorilla Glass 7i e c’è anche una pellicola protettiva preapplicata di fabbrica.

ColorOS 15 basato su Android 15 è la UI di bordo, ed è una delle migliori personalizzazioni Android, anche su questa fascia. Nessun drawer, molte opzioni di personalizzazione, funzionalità AI (come la generazione di note o il riassunto automatico delle pagine) e un sistema ben ottimizzato.

La Trinity Engine lavora in background per mantenere il sistema fluido nel tempo, e OPPO garantisce 48 mesi di fluidità con aggiornamenti regolari. Peccato solo per la presenza di qualche bloatware di troppo: le app preinstallate infatte sono tante, ma per fortuna sono anche facilmente disinstallabili.

Il software offre poi un discreto menù di personalizzazione e varie opzioni fra cui “giocare”. Sempre comodo il menù laterale che permette di avviare anche in finestra le app preferite, oppure di recuperare al volo i file recenti o quelli preferiti.

Il punto forte assoluto. La batteria è da 5.800 mAh e garantisce anche due giorni pieni di utilizzo moderato. Con uso intenso si chiude la giornata senza problemi. La ricarica è a 45W SuperVOOC: si va da 0 a 100% in poco più di un’ora. Non c’è ricarica wireless, ma non è una sorpresa in questa fascia.

Il prezzo di listino è di 279€, ma si trova già a 249€ sul sito ufficiale e su alcuni store online. È una cifra interessante, anche se la concorrenza è estremamente agguerrita in questa fascia di prezzo. Occhio solo alle offerte perché deve essere specificato essere la versione 5G. Quella 4G ha specifiche diverse. Lo trovate anche su Amazon.

Il sample per questa recensione è stato fornito da OPPO, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso economico. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.

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