Ogni giorno riceviamo chiamate spam da numeri sconosciuti, chi più chi meno. A volte ci provano con una voce registrata, altre (sempre meno) con un operatore in carne e ossa, ma il copione è sempre quello: offerte improbabili, investimenti dal rendimento garantito, sconti per trattamenti dentistici all’estero, e chi più ne ha più ne metta.
Il punto è che magari siamo iscritti al Registro delle Opposizioni, eppure il telefono continua a squillare. Il registro, sulla carta, dovrebbe proteggerci. Nella pratica, invece, sembra servire a poco.
In questo articolo proviamo a capire perché questo sistema non funziona come ci aspetteremmo e cosa possiamo fare per difenderci davvero dalle chiamate indesiderate. O almeno provarci: è una lotta impari!
Il Registro delle Opposizioni è nato con l’obiettivo di bloccare il telemarketing indesiderato. In teoria, dopo l’iscrizione, nessuna azienda dovrebbe più contattarci per scopi commerciali. Ma nella realtà succede l’esatto contrario: le chiamate aumentano, e spesso sono ancora più aggressive.
Uno dei motivi è che il registro funziona solo con i numeri presenti negli elenchi pubblici. La maggior parte dei numeri di cellulare, però, non lo è. Quindi anche se ci iscriviamo, quel numero non è protetto. E purtroppo chi si occupa di questo tipo di spam lo sa benissimo.
C’è poi il problema dei consensi dati in modo inconsapevole. Ogni volta che compiliamo un modulo online, partecipiamo a un concorso o chiediamo un preventivo, rischiamo di autorizzare l’uso del nostro numero, magari anche a soggetti terzi. Basta una spunta automatica per riaprire le porte al marketing. E il Registro, in quel caso, non può farci nulla.
Un’altra falla enorme è che molte chiamate arrivano da call center all’estero, spesso fuori dall’Unione Europea. Queste realtà non sono soggette alle stesse regole italiane e non sono obbligate a consultare il registro. Anche se stanno vendendo prodotti italiani, operano al di fuori dei controlli.
A peggiorare tutto c’è il trucco dello spoofing, una tecnica che permette di mostrare un numero falso sul display. Noi vediamo un numero italiano, magari anche simile a quello di un contatto salvato, ma dietro c’è tutt’altro. Così diventa impossibile bloccare davvero quei contatti o risalire a chi ci sta disturbando.
E come ciliegina sulla torta va anche considerato il fatto che il nostro numero di telefono (e chissà quanti altri dati personali) sono stati sicuramente coinvolti nella violazione di un qualche servizio nel corso degli anni: spammer (e malintenzionati) hanno facile accesso a tante informazioni che invece non dovrebbero avere.
Il Registro delle Opposizioni da solo non basta, questo è evidente. Ma qualcosa possiamo comunque fare per limitare le chiamate spam e proteggerci meglio, anche se nessuna soluzione è definitiva.
Rinnovare l’iscrizione al registro ogni volta che sospettiamo di aver dato nuovi consensi, anche senza volerlo. È un modo rapido per azzerare tutto e revocare qualsiasi autorizzazione precedente.
Installare un’app anti-spam sullo smartphone. Ce ne sono diverse, tra cui Truecaller, Should I Answer e Hiya. Analizzano in tempo reale le segnalazioni della community e ci avvisano quando un numero è già noto per scopi pubblicitari. Alcuni brand, come Samsung o Google, hanno anche un filtro integrato che vale la pena attivare.
Segnalare le chiamate sospette al Garante della Privacy. Basta raccogliere data, orario e numero chiamante, e inviare una segnalazione tramite il sito ufficiale. È un processo un po’ noioso, ma serve per far emergere i casi più gravi e ripetitivi.
Fare sempre attenzione a dove lasciamo il nostro numero (soprattutto online). Non tutti leggiamo i consensi prima di cliccare su “Accetta”, ma ogni modulo online può diventare una porta d’ingresso per il telemarketing. Vale la pena perdere qualche secondo in più prima di inviare i nostri dati.
Purtroppo, non esiste un filtro magico che elimini del tutto il problema. Però, con qualche accorgimento, possiamo almeno cercare di rimettere in tasca un po’ di silenzio. Se l’alternativa dev’essere lanciare il telefono contro il muro, forse vale la pena trovare.
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